La Via Francigena nella Tuscia

Il tracciato della via Francigena in provincia di Vierbo, dalla Toscana al confine con Roma: monumenti, tappe, curiosità, indirizzi utili. Entrando in provincia di Viterbo, e nel territorio della Tuscia, da nord, il primo comune interessato dalla Via Francigena è Proceno.

Proceno: è tra i comuni più vicini al confine con la Toscana. Conserva ancora un bel castello medievale, un palazzo Rinascimentale degli Sforza e alcune Chiese tra cui la Chiesa di S. Maria della Neve che sul portale riporta lo stemma simbolo del paese: il cinghiale e le chiavi di S. Pietro. Si attribuisce la fondazione del primo nucleo abitato a Porsenna ..

Acquapendente: da vedere la Basilica del Sepolcro. Nella cripta del IX sec. sono consevate le pietre bagnate dal sangue che, secondo la tradizione, vennero qui portate dal S. Sepolcro di Gerusalemme.
Acquapendente è il primo paese attraversato direttamente dalla Francigena, e al tempo fu un centro importante con numerosi ospizi, locande, ospedali e centri di assistenza per i pellegrini; per ulteriori informazioni vedi il tratto su

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Bolsena: da vedere la Basilica di S. Cristina XI sec., la martire uccisa nel III sec.
Nella cappella del miracolo sono conservate tre delle pietre bagnate dal sangue del miracolo avvenuto durante una messa nel 1263.
Al miracolo è ispirata la processione del corpus domini che Papa Urbano IV istituì da Orvieto, dove risiedeva, a Bolsena per vedere le pietre bagnate dal miracolo. A tale evento si deve la costruzione del duomo di Orvieto.

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Montefiascone: da vedere la Chiesa di S. Flaviano XI sec., costruita su un precedente tempio, e ampliata nel XIII sec. da Papa Urbano IV, il primo papa eletto a Viterbo. La chiesa è ricca di affreschi medievali e rinascimentali.

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Viterbo: è la città dei papi, sede di vari conclavi; conserva numerose Chiese Romaniche e monumenti medievali. Da vedere la Cattedrale di S. Lorenzo, la Chiesa di S. Maria Nuova XI sec., la Chiesa di S. Andrea XI sec., la Chiesa di S. Sisto XII sec., il quartiere medievale di S. Pellegrino e, ovviamente, il Palazzo dei Papi XIII sec. Viterbo ebbe numerosi ospedali centri di accoglienza per ospitare i Pellegrini.
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Ronciglione (qui passava un diverticolo che, superato il Passo del Cimino, si ricongiungeva a Monterosi con il tratto proveniente da Sutri)
Ha un pregevole borgo medievale, la Chiesa Romanica di S. Maria della Provvidedenza XI sec. e l’imponente Duomo barocco progettato dal Rainaldi. A circa tre chilometri dal paese, dir. Roma, nascosta nella campagna, si trova la Chiesa di S. Eusebio. Conserva pregevoli affreschi paleocristiani e rari graffiti lasciati dai pellegrini che di qui passavono per andare e tornare da Roma e dalla Terra Santa..

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San Martino al Cimino: da vedere la meravigliosa abbazzia Cistercense XII sec., maestoso monumento costruito dai cisterceni di Pontigny.
L’abbazia Cistercense è un maestoso monumento la cui posizione domina la Tuscia viterbese fino al mare, fu eretta nel 1150 circa dai Cistercensi di Pontigny.
L’interno è uno dei più belli e suggestivi dell’alto Lazio, molto ampio e strutturato a tre navate con archi a crociera sorretti da colonne e pilastri.

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Vetralla: si trova sul tracciato della Francigena. Da vedere la Chiesa di S. Francesco.
Di epoca romanica a tre navate conserva notevoli affreschi duecenteschi, un bel portale ed una suggestiva cripta recentemente ristrutturata.

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Capranica: da vedere la Chiesa di S. Francesco, di epoca romanica, conserva un interno austero e il prezioso sepolcro dei fratelli Anguillara, feudatari di Capranica.

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Sutri: tra i luoghi più antichi e abitati ininterrottamente da sempre. Oltre alle numerose vestigia etrusche conserva testimonianze medievali e la grotta dove, secondo la tradizione, Berta, qui abbandonata da suo fratello Carlo Magno, diede alla luce il famoso Orlando paladino. Da vedere la Chiesa della Madonna del Parto (il Mitreo), antico tempio dedicato al Dio Mitra, il Duomo di epoca romanica ( rimaneggiato in stile barocco) con una importante cripta, e l’anfiteatro etrusco-romano tra i più importanti monumenti del Lazio.

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Monterosi (da qui, lungo la Via Cassia, la Via Francigena si dirigeva alle porte di Roma)